Perché la scuola non piace agli studenti? Ripensare ad una nuova dimensione della professione docente
di Pasquale Almirante
Perché, si chiede Il Sussidiario, una quota così bassa di studenti è affezionata alla scuola?
E’ necessario quindi ripensare ad una nuova dimensione della professione docente, riqualificando chi è in servizio, in modo che sia competente nella gestione delle relazioni sociali e nella comunicazione efficace utilizzando al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie che le nuove generazioni utilizzano diffusamente.
Ma serve anche e soprattutto la famiglia. Va ridefinito il rapporto che i genitori hanno con i docenti e la scuola stessa. I genitori stanno diventando ultra protettivi nei confronti dei figli, spesso oltre ogni ragionevolezza. Si sentono legittimati a contestare, con esposti e segnalazioni, anche le scelte didattiche dei docenti.
Serve, continua il Sussidiario, un rinnovato patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia, dove ognuno si assuma le proprie responsabilità e riconosca quelle dell’altro senza invasioni di campo.
Bisogna incoraggiare i nostri ragazzi al sacrificio e al lavoro riconoscendo e valorizzando le loro esperienze e i loro progressi. Occorre ridare senso e significato allo studio.
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